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RECLAIM THE SPLIT AND BEYOND

18 Maggio, 2023 // 18:00 - 20:00

🔥RECLAIM THE SPLIT AND BEYOND🔥

ASSEMBLEA PUBBLICA DI LANCIO SUL TEMA OCCUPAZIONE E AUTORECUPERO DI
SPAZI, REPRESSIONE E LOTTA GIOVANILE.

📍EX CENTRALE in VIA DI CORTICELLA 129, GIOVEDÌ 18 MAGGIO ORE 16.
‼️ A SEGUIRE APERITIVO CON MUSICA DALLE 19 ‼️
Anche quest’anno abbiamo occupato, come studenti e studentesse di Bologna, molte delle
nostre scuole. Abbiamo proseguito con il lavoro dell’anno scorso, e anche iniziato nuovi
percorsi di autodeterminazione, politicizzazione e presa di coscienza, andando nelle scuole,
aiutando con i nostri corpi e le nostre individualità in primis, occupando tutto ciò che c’era da
occupare.
Una delle tematiche che più sono emerse dalle scuole riguarda la questione del pcto e dell’
alternanza scuola lavoro.
Tuttə lə studentə si trovano costrette ad affrontare ore di lavoro non retribuito, in condizioni
di precarietà e insicurezza. Si tratta di un progetto nato dal patto tra Confindustria e le
scuole, il guadagno per la legittimità di sfruttare giovani. Lo stesso che insegna allə ragazzə
di essere docili e di obbedire, di accettare un salario sottopagato e ad abituarsi alla continua
precarietà.
Il sistema scuola lavoro è solo uno dei tanti specchi che rappresentano il sistema stesso, un
sistema fondato su tre parole d’ordine: repressione, sfruttamento, abuso.
Ma da qui, dal PTCO, bisogna partire con la critica (e proposta) che volevamo porre sui
discorsi usciti dalle varie occupazioni degli ultimi 2 anni. Di tutte le motivazioni che ci hanno
spinto ad occupare, la contrarietà all’alternanza scuola lavoro e alla gavetta (che secondo
loro noi giovani dovremmo perennemente fare) emergono come critica di un quadro più
grande. Entrambe utilizzate come mezzo di sfruttamento economico in primis e soprattutto
come mezzo di abituamento a salari bassi, sono colonne portanti della contraddizione
immane che il capitalismo genera entrando nelle scuole;
Una contraddizione che vede porre al primo posto, sopra ogni cosa, la produttività, i risultati,
il profitto, la competizione, a discapito dei nostri desideri e bisogni, dei nostri limiti e della
nostra salute mentale e talvolta fisica. Noi giovani siamo perennemente schiacciati da un
vorticoso fiume di pressione sociale che ci arriva dalla scuola, dalla famiglia, dalla società
tutta, che ha come unico obiettivo quello di farci rigare dritto, di seguire le regole e produrre,
di non contestare le decisioni delle Autorità, di accettare lo status quo delle cose.
Da qui bisognerebbe riprendere un discorso di critica generale che vada anche oltre la
scuola.
Alle mobilitazioni di quest’anno è mancata la consapevolezza di essere inserite all’interno di
questo sistema profondamente marcio e disfunzionale, di come tutto questo sia
profondamente sbagliato e, soprattutto, nocivo e deleterio, sia per noi come comunità che
come singoli individui. Questa consapevolezza si trasformerebbe automaticamente in volontà e desiderio di cambiare le cose, se solo il sistema non ci crescesse abituandoci a
non mettere in discussione ciò di cui è composto, a non mettere in discussione la routine
tossica che caratterizza la nostra vita quotidiana. E con sistema non ci limitiamo a intendere
solamente il sistema scolastico, bensì il sistema complessivo in cui viviamo, economico,
sociale, politico.
E tuttə noi, giovani precari, studenti e studentesse, giovani disoccupati, sappiamo molto
bene di cosa stiamo parlando.
Viviamo in un presente al collasso, un presente sempre più cupo e brutto, un presente fatto
di guerra, di crisi, di povertà, di miseria, di dolore, di distruzione del clima e del pianeta, di
ingiustizie e di sfruttamento. Un presente orrendo provocato dalle solite classi politiche, un
presente che non ci è permesso contestare, un presente fatto di decisioni e di politiche
sbagliate che stanno distruggendo anche il nostro futuro, alle quali non abbiamo diritto
secondo la controparte a ribellarci.
Ed è per questo che non ci bastano più le scuole, non ci basta più creare discorsi critici sul
solo sistema scolastico. Bisogna rendere consapevoli le giovani generazioni di come guerra
ed estrattivismo siano concatenati, di come il cambiamento climatico sia direttamente
provocato da questo sistema economico e sociale che chiamiamo capitalismo. Di come ci
sia una stretta collusione tra classe politica e confindustria, in particolare sulla scuola, e il
risultato infatti è una progressiva aziendalizzazione della scuola in ogni suo campo, così
come dicevamo all’inizio.
Soprattutto, bisogna porre particolare attenzione sul tema della repressione e dell’autorità e
di come le viviamo tutti i giorni dentro e fuori dalle scuole. Gli stessi identici atteggiamenti di
prevaricazione e oppressione tipici delle forze dell’ordine si possono osservare in sfumature
diverse anche in professori, dirigenti, sindaci e ministri. Chi in teoria dovrebbe essere il
primo alleato nella crescita di ognuna di noi, diventa spesso il primo carceriere.
Non appena alziamo la testa e ci ribelliamo, subito ci reprimono, ci fanno terrorismo. Ma è
proprio unendoci, convergendo, che possiamo resistere. È proprio ripartendo da noi stessə e
dai nostri stessi desideri e bisogni che possiamo incidere sul reale, su ciò che ci circonda.
È proprio prendendoci ciò che vogliamo con coraggio e determinazione, ribadendo il nostro
diritto ad autodeterminarci e dire: “noi esistiamo, siamo qui e ci dovete ascoltare!”, che
possiamo davvero fare la differenza. E la differenza la facciamo creando legittimità.
Legittimità è la libertà di poter esprimere la nostra volontà di autodeterminazione e di
riappropriazione di spazi, culture e socialità non unidirezionali della società nociva,
consumista e capitalista. Legittimo è andare contro la convezione sociale, la norma vigente
che vede nella legalità l’unico modo per coesistere con questo sistema, legittimo è andare
contro un potere che utilizza la repressione e la logica del più forte per schiacciarci e
abbattere l’idea di un’alternativa al mondo culturale, sociale ed economico frutto di questa
società. Il nostro pensiero è quello di praticare una rottura radicale con questo modello di
potere tramite ogni strumento di pratica politica che rivendichi la nostra legittimità. È legittimo
quindi occupare spazi, scuole, case e ogni qualsivoglia luogo che manifesti la volontà di
vivere una vita bella, al sicuro dal precariato, dalla repressione sessuale e d’identità, dalla
violenza in cui i nostri corpi vivono ogni giorno. Noi pretendiamo il diritto a un mondo diverso,
all’espressione dei nostri pensieri e alla costituzione di una cultura sociale che parta dal
basso, dalle nostre esigenze.
Per questo lanciamo una campagna di occupazione e riappropriazione di spazi
abbandonati, per creare spazi di politicizzazione e socialità che come giovani precari e
precarie vogliamo con forza. Per evadere e portare la lotta anche al di fuori del sistema
scolastico, e oltre! Una lotta che vada oltre la scuola, oltre le lotte sugli spazi, oltre Split.
Split, lo spazio che mesi fa ci hanno strappato con la forza, con tanto di misure cautelari per
12 compagni e compagne del @cua.bologna.
Ci hanno voluto togliere lo spazio dove ci organizzavamo, lo spazio dove organizzavamo la
nostra opposizione, in cui trascorrevamo le giornate tra socialità e politica, balotte e dibattiti.
Ci hanno tolto uno spazio soprattutto come comunità studentesca e giovanile, non solo
come Scuole in Lotta, perché Split era (è) uno spazio che possiamo sentire appartenere a
tutti noi studenti e studentesse, giovani precari e disoccupati, chiunque, così come questa
campagna dovrebbe appartenere a tutti e tutte, indipendentemente dalle storie personali di
ognunə. A Bologna, nelle scuole, nei quartieri, servono spazi di socialità e politicizzazione in
cui essere libere, spazi in cui possiamo organizzare la nostra rabbia e lotta. Split è un modo
di vedere la realtà, di viversi la città, in maniera diversa, un’alternativa alla monotonia
monocroma di questa quotidianità tossica che ci viene imposta. Noi vogliamo viverci le
nostre scuole e la nostra città secondo i nostri desideri e bisogni, vogliamo una vita bella! E
se non sarà più in via San Giacomo 11, allora SPLIT sarà ovunque!

RECLAIM THE SPLIT
AND BEYOND!

GIOVEDÌ 18 MAGGIO ORE 16 ASSEMBLEA PUBBLICA DI LANCIO DELLA CAMPAGNA A
EX CENTRALE, A SEGUIRE APERITIVO E MUSICA A PARTIRE DALLE 19.

Dettagli

Data:
18 Maggio, 2023
Ora:
18:00 - 20:00
Categoria Evento:
Tag Evento:
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