Rilanciamo qui di seguito l’appello di Plat – piattaforma di intervento sociale per la costruzione di una presa di parola collettiva, ampia e determinata sulla difesa del diritto all’abitare.
Costruiamo una Agorà pubblica sul diritto all’abitare e contro la gestione delle questioni sociali come problemi di ordine pubblico.
Tre palazzine popolari pubbliche vuote da anni inserite in un piano di alienazione. Autorecuperate da 109 persone. Questa esperienza è a rischio. Incombe una minaccia di sgombero sul futuro di 37 bambine, 5 donne incinte, 68 lavoratori e lavoratrici, 4 anziani. Purtroppo non sarebbe la prima volta. Con queste poche righe facciamo appello a costruire insieme questa iniziativa per il diritto all’abitare, per far sentire le nostre voci e il nostro rumore, per creare una pubblica agorà, un hub per la presa di parola di fronte all’aumento della violenza sociale contro le nuove povertà e contro lavoratrici e lavoratori, studentesse e famiglie. 90 minuti. 30 persone per 3 minuti. Una presa di parola eterogenea e collettiva. Un primo momento pubblico per articolare una riflessione sull’abitare.
La questione abitativa è sempre più al centro di un vortice. Crisi economica, inflazione, blocco del mercato immobiliare, diffuso razzismo tra i proprietari di casa, flussi turistici, trasformazioni urbane dettate dalle piattaforme digitali, speculazione… Tutti questi fattori stanno rendendo sempre più difficile poter abitare a Bologna e in tantissime altre città. Sta montando un enorme problema sociale. Una questione sociale che il governo Meloni vuole gestire come un problema di ordine pubblico. Non possiamo accettarlo. Bisogna difendere e costruire nuove forme di abitare collettivo, cooperativo, mutualistico, solidale, transfemminista. Dare spazio e valorizzare le forme di autorecupero. Non avere paura dei movimenti sociali per l’abitare e delle istanze che vengono poste. Valorizzare gli sforzi che si stanno mettendo in campo, stimolare nuove possibilità, uscire dal selciato e sperimentarsi in innovative scelte coraggiose.
Per questo facciamo appello a una prima presa di parola su questi temi per mercoledi 24 gennaio alla Casa di Quartiere Katia Bertasi, che possa diventare espressione corale e immaginare un comitato etico per l’abitare collettivo e per l’autorecupero, per costruire esempi virtuosi di spazi abitativi comuni e cooperativi come quello di via Carracci 63 a Bologna.
Abbiamo bisogno di esempi concreti.
Abbiamo bisogno di discussione.
Abbiamo bisogno di respirare e aprire spazi.
Non abbiamo bisogno di manganelli per gestire le questioni sociali.
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Nei prossimi giorni pubblicheremo le adesioni delle 30 voci